Sindaco di Paternò: "Non mi dimetto. Il Prefetto mandi ispettori"
Il sindaco di Paternò Antonino Naso, indagato dalla Procura distrettuale di Catania nell’operazione Athena con l’accusa di voto di scambio politico mafioso nelle elezioni comunali del 2022 che, secondo l'accusa, sarebbe stato commesso con esponenti del clan Morabito-Benvegna legato alla 'famiglia' Laudani.
Durante la conferenza stampa indetta a Palazzo Alessi ha affermato di non volersi dimettere dal suo ruolo rilanciando con la richiesta al prefetto di Catania di "mandare gli ispettori al Comune" per "controllare i sette anni" da primo cittadini, "atto per atto" e per "passare al setaccio" il suo operato certo che "non c'è stata alcuna collusione, tolleranza o accondiscendenza con la mafia".
"Qualsiasi decisione - ha spiegato il sindaco Naso - l'ho presa sempre ascoltando la città. Non mi nascondo. Ho invitato tutti i consiglieri comunali, opposizione e maggioranza perché tutti siamo a servizio della città. In questo momento particolare ho sentito il calore e ho deciso di metterci la faccia come ho sempre fatto. Perché vivo la mia città e non la rinnegherò mai. Il valore della libertà è incommensurabile, ma ancora più grande è il valore della verità. Vogliamo la verità. Possiamo aprire il comune sotto e sopra, ma vogliamo la verità. Vengano a controllare i conti in banca del sindaco".