Catania, l'atto di indirizzo del Pug approda in aula consiliare

Catania, l'atto di indirizzo del Pug approda in aula consiliare

Stamani l'avvio delle discussioni sullo strumento urbanistico. 

Un momento epocale. Lo ha definito così il presidente del consiglio comunale di Catania, Sebastiano Anastasi. D'altronde, l'arrivo in aula dell'atto di indirizzo del Piano Urbanistico generale della città, discusso stamani in aula, rappresentano davvero un momento storico: l'ultimo piano regolatore è infatti datato 1964. Un confronto, quello di stamani, che rappresenta l'avvio delle discussioni intorno allo strumento urbanistico che, prima dell'approvazione definitiva da parte del senato cittadino sarà presentato alla città.

In apertura di seduta il vicesindaco con delega all’urbanistica Paolo La Greca ha ricordato la cronistoria delle complesse vicende relativamente alla sua approvazione e attuazione del piano Piccinato, strumento urbanistico tuttora vigente adottato dal consiglio comunale nel 1964 ed entrato in vigore nel 1969, con decreto della Regione Siciliana: ”Il nuovo Piano, chiamato  non a caso “Catania 2030”, coerentemente all’Agenda Onu - ha detto il vicesindaco La Greca, che è anche professore universitario di Urbanistica - si focalizza sulla visione di città con i relativi indirizzi e le strategie, delineando gli obiettivi strategici e le priorità per lo sviluppo urbano e aprire la discussione civica con ogni espressione cittadina sugli indirizzi della politica del governo del territorio per giungere nei prossimi mesi al Documento preliminare, consapevoli della indifferibile urgenza della revisione generale di un Piano vecchio di oltre sessanta anni, per diventare strumento di pianificazione sostanziale della città che si vuole sviluppare”. 

Innova - Catania: produzione, servizi avanzati e qualità. Una città migliore per una vita migliore. È questa l’ambiziosa <<vision>> del nuovo Piano Urbanistico Generale di Catania contenuta ed esplicitata nell’atto di indirizzo: “Una città -ha esplicitato La Greca- che elevando la propria qualità urbana attraverso un processo rigenerativo a tutti i livelli possa contribuire a rendere migliore la vita dei propri abitanti proseguendo la via intrapresa sulla strada dell’innovazione. Questo implica una serie di strategie urbanistiche che sono state individuate, per così dire, di territorializzazione, nel programma amministrativo del nuovo quinquennio enunciato dal Sindaco Trantino. Queste mirano -ha aggiunto il vicesindaco- a enfatizzare i temi della qualità urbana, della mobilità e della costruzione dell’infrastruttura verde, con l’ambizione di dare a Catania il rango di importante realtà europea che essa deve saper riconquistare, tenendo fisso  uno sguardo d’insieme sul contesto urbanizzato saturo del territorio comunale, esaurendo le sue possibilità di crescita ulteriore. Partendo da queste premesse, si delinea un ribaltamento dell’approccio tradizionale di costruzione di un piano urbanistico usualmente volto al riordino dell’esistente. Nel nostro caso le scelte urbanistiche vanno rivolte alla valorizzazione degli ultimi vuoti urbani che interessano particolarmente le aree poste a ridosso dei confini del territorio comunale, per farli diventare risorse fondamentali per il funzionamento dell’intero ecosistema urbano e valorizzarli come opportunità per dotare la città di servizi e infrastrutture indispensabili per il rilancio della sua efficienza competitiva. È compito dell’urbanistica -ha concluso La Greca- cogliere le trasformazioni in atto e governare questi processi”.

Al dibattito sono intervenuti i consiglieri Caserta, Grasso, Spoto, Zarbo, Bonaccorsi Graziano, Bonaccorsi Damien, Ciancio, Buceti, Capuana.

Melania Tanteri

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