Gibellina (TP) è "Capitale dell'arte contemporanea 2026"
Lo ha annunciato il ministro della Cultura, Alessandro Giuli.
È Gibellina la città insignita del titolo di "Capitale italiana dell'Arte contemporanea" per l'anno 2026.
Lo ha annunciato il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, in occasione della cerimonia di proclamazione del comune scelto tra i 5 finalisti con Pescara, Carrara, Gallarte, e Todi .
Una decisione che realizza, seppur tanti anni dopo, quello che era il sogno del sindaco e poi senatore Ludovico Corrao: far rinascere la città dopo il devastante terremoto del Belice che nel 1968 che la distrusse, lasciando un vuoto poi riempito da Alberto Burri con il suo Grande Cretto realizzato tra gli anni ’70 e ’80.
La ricostruzione avviata allora mirava proprio a farne un museo a cielo aperto: tantissimi gli artisti nazionali e internazionali che rispondono all'appello di Corrao e che disseminano la città di opere d'arte e istallazioni.
Le opere sono sparse ovunque nella Valle del Belìce e portano le firme di Carla Accardi, Ludovico Quaroni, Paolo Schiavocampo, Ettore Colla, Arnaldo Pomodoro, Pietro Consagra. La forza dirompente dell’arte ha ricostruito la cittadina che, però, per mancanza di finanziamenti e attenzione da parte delle istituzioni centrali, ha rischiato di restare un museo senza visitatori, inanimato e freddo. Proprio il contrario di ciò che immaginava Corrao.
Oggi la decisione di fare di Gibellina la "Capitale italiana dell'Arte contemporanea" per l'anno 2026 , titolo oltre tutto assegnato all'unanimità, restituisce alla città il posto che le spetta: di simbolo della rinascita, di centro dell'elaborazione artistico architettonica, punto di riferimento internazionale per l'arte contemporanea e l'innovazione creativa.
“La scelta della cittadina trapanese sottolinea non solo l’importanza storica e culturale di questo Comune siciliano, ma anche l'incredibile contributo della nostra regione al panorama artistico nazionale», ha detto il presidente della Regione siciliana Renato Schifani.