L'altro Ieri, lo spettacolo che racconta la storia di Franca Viola
Uno spettacolo dal tema urgente e necessario, tratto da un fatto di cronaca accaduto ad Alcamo, che riguardò Franca Viola, la prima donna che negli anni ’60 del secolo scorso, rinunciò all’istituto del matrimonio riparatore e fece arrestare il suo stupratore Filippo Melodia.
"L’altro Ieri" in scena presso l’Auditorium Salesiani di via Cifali n.5 a Catania, giovedì 16, venerdì 17 e sabato 18 gennaio 2025, con due repliche per ciascuna data alle ore 17.15 e alle ore 20.45, è uno spettacolo liberamente tratto dalla storia di Franca Viola con la regia di Salvatore Greco, l’interpretazione dell’attrice Alice Canzonieri da brani tratti da Sangu me di Myriam Lattanzio, per la produzione di Associazione Culturale Capolavori.
Franca Viola ha sfidato l’opinione pubblica dell’epoca, con coraggio e determinazione ha portato un cambio di legislazione epocale nei confronti di ataviche ingiustizie e discriminazioni che nell’atto di essere trasformate sono elementi di evoluzione e progresso.
Una giovane attrice porta in scena gli immaginari dialoghi di Franca Viola e Filippo Melodia. Il racconto si basa su fatti di cronaca realmente accaduti la protagonista rifiutò il matrimonio riparatore dopo la violenza sessuale subita, al tempo, dal suo fidanzato, un gesto di coraggio e ribellione verso quella parte di società maschilista e chiusa. Un gesto piccolo, fondamentale, poco consapevole, amplificato da un pensiero collettivo.
Franca Viola è il simbolo dell'emancipazione delle donne italiane e della crescita civile dell'Italia. Cosa può dirci ancora oggi Franca Viola attraverso l’interpretazione di Alice Canzonieri? Che urge prendere consapevolezza di sé, rompere il silenzio e imparare a fare rumore a favore della parità di genere.
La funzione principale della narrazione è l’intima relazione emotiva di una giovane attrice con il suo pubblico. Dialogo a tratti straziante, immortale e di attuale pregnanza della vicenda narrata. Una drammaturgia articolata su tre punti di vista: la donna e l’uomo entrambi parti in causa, il vocio del paese e la modulazione del sentire di Alice (la giovane attrice) che interpreta tutti i ruoli della storia punteggiando i fatti salienti, esprimendo la roccaforte dei diritti inalienabili della donna.
Il lavoro assume un tono di denuncia poiché si basa su fatti realmente accaduti. Un’interpretazione intensa, terragna e spirituale, asciutta, senza orpelli, con uno stile di messinscena che fa esplicito riferimento al modello statunitense dello stand up comedian, vita vissuta diventa il testo di uno spettacolo. Le musiche scandiscono ogni momento della storia come tanti siparietti.