Al via Agrigento Capitale della Cultura: la cerimonia inaugurale

Al via Agrigento Capitale della Cultura: la cerimonia inaugurale

Le parole del Capo dello Stato e del presidente della Regione. 

Un'occasione unica da non sprecare. Anzi, da cavalcare per rilanciare l'immagine di una Sicilia che non è solo meta turistica ma anche centro di produzione e fruizione culturale. Parte l'avventura di Agrigento Capitale della Cultura italiana: venerdì scorso la città dei templi ha ospitato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per la cerimonia inaugurale, organizzata in quel teatro Pirandello dove, fino a pochi giorni fa, pioveva dal tetto.

Insieme al capo dello Stato c'erano il ministro ai Beni culturali, Alessandro Giuli, il presidente della regione siciliana, Renato Schifani e il presidente dell'Ars, Gaetano Galvagno.

A dare l'avvio ufficiale all'evento è stato l'inno di Mameli, eseguito dal conservatorio "Arturo Toscanini" che, seguito da esibizioni artistiche, ha preceduto gli interventi istituzionali di massimo rilievo.

“La cultura è una sorgente di umanità cui attingere per dotarci di nuovo dinamismo – ha detto il capo dello stato. 'La connessione tra cultura e natura - che avete posto al centro del vostro programma - è quanto mai attuale, incalzante". 

Selezionata dal Ministero della cultura, tra una rosa di 10 città finaliste, Agrigento è risultata vincitrice per il 2025 con il dossier dal titolo “Il sé, l’altro e la natura. Relazioni e trasformazioni culturali”, incentrato sullo scambio culturale tra i diversi popoli del Mediterraneo. "Da Agrigento, mentre nel Mediterraneo inizia a spirare un flebile vento di pace, la Capitale italiana della Cultura darà l'opportunità di far conoscere quell'incrocio di civiltà che è stato e che è – ha sottolineato il presidente Schifani - grazie alla capacità di comporre le differenze, di metterle a sistema, di ricondurre le antitesi a sintesi proprio attraverso la cultura e la sua bellezza senza tempo». Il rilevante sostegno finanziario offerto dalla Regione è giustificato dalla convinzione che questo importante investimento culturale sia una straordinaria opportunità per tutta la Sicilia, così come lo sarà Gibellina prima Capitale italiana dell’Arte contemporanea nel 2026".



Melania Tanteri

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