Tentano di truffare gli anziani ma le vittime li scoprono e denunciano
Sta ottenendo ottimi risultati la campagna di sensibilizzazione promossa dal Comando Provinciale Carabinieri di Catania rivolta agli anziani rispetto al fenomeno delle truffe, i vari reparti sia in città che in provincia, hanno intrapreso un percorso fatto di incontri, organizzati nei centri anziani, nelle chiese, prima o dopo le funzioni religiose, e nei diversi centri di aggregazione, per raggiungere una platea quanto più ampia possibile.
Grazie a questa attività di prevenzione la scorsa settimana, i Carabinieri di Randazzo ha iniziato a ricevere numerose segnalazioni da parte di residenti nei paesi di Bronte, Maletto e Randazzo, i quali hanno raccontato di essere stati contattati da finti Carabinieri che pretendevano denaro o preziosi per risolvere problematiche connesse ai loro congiunti.
In particolare a Bronte, una signora di 91 anni è stata contattata da un sedicente Comandante dei Carabinieri ma l’anziana, che aveva partecipato, dopo una funzione religiosa, ad un incontro con i veri Carabinieri, ha subito passato il telefono alla figlia, mettendo fine al tentativo di frode.
Sempre a Bronte, i truffatori hanno contattato una signora raccontandole che il figlio aveva investito una madre con in braccio il figlio piccolo, e quindi il parente era in stato di fermo in caserma, anche in questo caso, però, la vittima prescelta non è caduta nel tranello e ha subito chiamato in caserma.
Anche a Randazzo e Maletto, a due anziane signore di 84 e 85 anni, è stato comunicato che i loro figli erano rimasti coinvolti in un sinistro stradale, ma le astute signore non hanno dato seguito alle richieste di pagamento dei malviventi, interrompendo le telefonate e chiamando i carabinieri.
Sulla base delle segnalazioni ricevute, i carabinieri hanno avviato una ricerca a tappeto degli impostori nel territorio e fermando un auto con a bordo due giovani e, pertanto identificando a bordo un 26enne straniero e 16enne catanese. Portati, in caserma per ulteriori accertamenti e perquisiti, il minorenne aveva con sé un telefono cellulare dal quale erano partite le chiamate verso i numeri fissi delle anziane della zona.
Dalla consultazione inoltre, è emerso che il minorenne era già destinatario di una misura cautelare di collocamento in comunità alla quale si era sottratto. I due sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria per “tentata truffa”, il minorenne è stato condotto presso l’Istituto Penitenziario Minorile di Catania, in esecuzione del provvedimento cautelare.