Catania, l'esplosione a San Nullo e la rabbia dei residenti: "Silenzio e promesse"

Catania, l'esplosione a San Nullo e la rabbia dei residenti: "Silenzio e promesse"

I residenti annunciano azioni legali

CATANIA. "Un mese di attesa, silenzio e promesse non mantenute". È quanto denunciato dai residenti dei quartieri Trappeto Nord, Trappeto Sud e San Nullo, a Catania, privati della fornitura di gas a seguito dell'esplosione del 21 gennaio scorso che ha provocato il crollo di due palazzine e il ferimento di 14 persone.

LA DENUNCIA 

"Una situazione inaccettabile che continua a ledere diritti fondamentali, costringendo famiglie intere a vivere nell'incertezza e nel disagio piu' assoluto", afferma il Comitato "Ripristino gas", promosso da AssoUrt, Consaambiente, Confeuropa Consumatori, Codacons, Lega Difesa del Cittadino (Ldc) e Ec Volontari d'Italia.

"A distanza di settimane, molte famiglie sono ancora senza gas, impossibilitate a utilizzare le proprie abitazioni o costrette a vivere in condizioni proibitive, affrontando spese impreviste per scaldarsi, cucinare e lavarsi. Le autorità continuano a tergiversare, senza fornire soluzioni concrete e tempi certi. E' una vergogna assoluta che calpesta i diritti dei cittadini, gia' provati da costi elevati e promesse non mantenute", prosegue il Comitato. Sollecitati la prefettura, il Comune e l'Arera affinché venga convocato un tavolo tecnico urgente per individuare le cause del disastro, accelerare le operazioni di ripristino e definire le misure di ristoro per i cittadini danneggiati.

SOSPENDERE LA FATTURAZIONE

"Pretendiamo la sospensione immediata della fatturazione del gas per il periodo di interruzione e un indennizzo adeguato per ogni famiglia", incalzano i promotori. La richiesta ufficiale è di 500 euro al mese per ogni nucleo familiare, oltre al rimborso di tutte le spese sostenute per fronteggiare l'emergenza: acquisto di stufe, scaldabagni, fornelli elettrici, soggiorni forzati in strutture ricettive e l'aumento delle bollette elettriche: "Il tempo e' scaduto. Se le istituzioni continueranno a rimanere sorde alle richieste dei cittadini, ci vedremo costretti a portare la battaglia nelle aule di tribunale. Non accetteremo piu' ritardi e silenzi: il ripristino del gas e' un diritto, non una concessione".

Anthony Distefano

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