Ex province, è polemica dopo il voto

Voti disgiunti e coalizioni "miste", hanno caratterizzato le elezioni di secondo livello. 

Alcune conferme, alcune sorprese, molte polemiche. I risultati del voto di secondo livello di domenica scorsa che ha decretato la composizione dei consigli delle Città metropolitane siciliane ed eletto i presidenti dei Liberi consorzi delle sei province restanti, porta con sé inevitabili discussioni, su chi ha vinto e perché, su chi ha perso e perché.

Già, perché nonostante la modalità di voto, di fatto specchio della composizione politica delle varie amministrazioni locali, in alcuni territori alcuni pezzi di centrodestra hanno sostenuto candidati della coalizione opposta.

È la denuncia, ad esempio, dell'eurodeputato di Forza Italia, Marco Falcone, sull'elezione di Piero Capizzi, sindaco di Calascibetta, candidato dal centrosinistra ed eletto presidente del libero consorzio di Enna.

"Il risultato - afferma Falcone - è stato chiaramente condizionato da alleanze innaturali. Il candidato del centrodestra Rosario Colianni è stato penalizzato dai voti disgiunti. Porteremo – assicura - la questione sui tavoli nazionali".
Anche a Trapani l'elezione di Salvatore Quinci, sindaco di Mazara del Vallo, e sostenuto da Pd, M5S, Italia Viva, Psi ha avuto il contributo di parti del centrodestra

Stesso copione ad Agrigento, dove il sindaco di Aragona Giuseppe Pendolino è stato eletto presidente del libero consorzio, sostenuto dalle liste di Mpa, Forza Italia, Partito democratico e Movimento 5 stelle

O a Caltanissetta, dove Walter Tesauro, sindaco del capoluogo appoggiato da Forza Italia, ha vinto di misura contro il sindaco di Niscemi Massimiliano Conti, sostenuto dal resto dei partiti di centrodestra

Centrodestra piuttosto compatto su Ragusa, dove è stata eletta presidente la sindaca di Comiso Maria Rita Schembari.

Melania Tanteri

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