La Festa di sant'Agata patrimonio immateriale Unesco: Catania inizia a sognare

La Festa di sant'Agata patrimonio immateriale Unesco: Catania inizia a sognare

Venerdì si presenterà il protocollo per avviare l'iter per presentare all'Unesco la candidatura ufficiale. 

La Festa di Sant'Agata patrimonio immateriale dell'umanità. È il sogno di Catania e delle sue istituzioni che venerdì mattina presenteranno il protocollo d'Intesa per l’avvio dell’iter di presentazione della candidatura alla Lista rappresentativa stilata dall'Unesco.

Insieme al sindaco Trantino, saranno presenti l'arcivescovo della città, mons. Luigi Renna, il rettore dell'Università etnea, Francesco Priolo e il presidente del comitato della Festa, Carmelo Grasso.

Interverrà il prof. Pier Luigi Petrillo, direttore della Cattedra Unesco in Patrimonio culturale immateriale e Diritto comparato dell'Università di Roma La Sapienza.

L'iter non è semplice, né il risultato scontato: centrarlo, sarebbe sugellare l'importanza della festa in onore della Santa Patrona, la terza cristiana al mondo per partecipazione, colma di tradizione e impregnata di catanesità.

Un evento che negli ultimi anni abbiamo avuto l'onore di raccontarvi in diretta e che, ogni anno, esalta e commuove cittadini e devoti di tutte le età, e attira turisti, fotografi, antropologi.

Perché Sant'Agata è tutto questo, oltre che fede e amore. E l'umanità, in questa festa, è fondamentale. Se non altro per trascinare il pesante fercolo.

I vertici delle quattro istituzioni cittadine sottoscriveranno dunque il documento di collaborazione che darà l’avvio all’articolato e complesso iter per la presentazione della candidatura con l'obiettivo è quello di valorizzare il patrimonio culturale immateriale rappresentato dalla Festa, riconoscendone il significato religioso, storico e sociale per la comunità di Catania e promuovendone, al contempo, il valore universale, la visibilità e la consapevolezza a livello internazionale.

Il protocollo prevede l’istituzione di un Comitato promotore, responsabile di coordinare e dirigere tutte le attività, composto da rappresentanti del partenariato istituzionale, religioso, accademico e sociale per la realizzazione della proposta da sottoporre al Governo, che dovrà individuare una sola candidatura per l’Italia al riconoscimento Unesco.

L’iscrizione nella lista del patrimonio culturale immateriale Unesco potrà conferire alla Festa un eccezionale valore universale con straordinari benefici in ambiti quali promozione turistica e visibilità internazionale, tutela e salvaguardia del millenario evento.

 

Melania Tanteri

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