Fanghi di Vulcano: Chiusi in tempi record
Dopo anni di chiusura e, a distanza di pochi giorni dalla riapertura, il laghetto termale di Vulcano torna a essere off-limits. Quella che sembrava essere la novità dell'anno per le isole Eolie, si è trasformata nell'ennesimo disastro, finendo nuovamente sotto sequestro.
Accade ad inizio della settimana corrente. Un turista lombardo è stato colpito da un malore dopo essersi immerso nella pozza, ritrovandosi da lì a poco in ospedale. Nonostante i fanghi abbiano la nomea di essere curativi per il corpo in generale, e per questo sono da sempre meta di turismo medicale, stavolta si è avuto l'effetto contrario.
In questo caso però, l'interessato soffriva di diabete e aveva diversi problemi agli arti inferiori. E, nonostante tra le regole affisse all'ingresso vi siano delle postille che sconsigliano il bagno a chi soffre di determinate malattie, esso si è ugualmente immerso nel laghetto termale.
Dopo essere entrato nella pozza, ustionandosi i piedi, ha accusato un forte malore ed è stato soccorso dalla guardia medica dell'isola, che dopo avergli fasciato i piedi, lo ha portato a Lipari e successivamente è stato spostato d'urgenza al Civico, ospedale di Palermo. A quanto pare il turista avrebbe avuto dopo l'ustione, un principio di necrosi ai piedi.
Attualmente si trova ricoverato all'ospedale Niguarda di Milano.
A seguito di questa vicenda, si è verificato il sequestro probatorio della pozza, aperta circa da 15 giorni. Una storia che fa arrabbiare tutti. I laghetti sembrano vittima di una sorte avversa decennale. Già dal 2020 erano chiuse perché sotto sequestro dalla magistratura per illeciti edilizi. In questo momento la procura conduce nuove indagini al fine di verificare la composizione delle acque con lo scopo di prevenire nuovi incidenti e tutelare la salute dei futuri visitatori.
La delusione tra i turisti e la comunità locale è grande poiché questi fanghi sono considerati curativi. Promettono di agire su chi soffre di reumatismi e mal di schiena ed hanno proprietà che aiutano a combattere e lenire le malattie della pelle.
Il sito è comunque un'area particolare, in quanto la pozza è un mix di acqua e fango di produzione vulcanica. L'acqua mantiene una temperatura così elevata da raggiungere quasi il punto di bollore. Inoltre è contornata da fumarole che rilasciano questi gas particolarmente nocivi, se respirati più a lungo del dovuto, diffondendo nell'aria un olezzo costante di uovo marcio su tutta l'isola. Per entrare, sono previsti tantissimi divieti, come ad esempio non è possibile introdurre bambini inferiori ai 5 anni d'età; non si può stare in acqua per più di 15 minuti; non ci si può immergere dopo aver mangiato ed è sconsigliato applicarsi il fango sul viso e sugli occhi.
Eppure questi fanghi vengono utilizzati per realizzare cosmetici, data la composizione di argilla sulfurea, ricca di sali minerali che dona lucentezza alla pelle e fa bene al corpo.
Il futuro del laghetto è incerto. Bisognerà approfondire per capire se in realtà sono state le stesse malattie pregresse dell'uomo ad avergli causato questo malore o se invece si tratta di altro. Certo è che in passato non si era verificato mai nulla del genere. Vedremo, quindi, se la procura deciderà nel breve termine di riaprire il sito o se, anche per questa stagione estiva la pozza non sarà fruibile.