Disastro per Air India

Il tasso di sicurezza a bordo dei voli è un argomento molto discusso. Da dati statistici si evince che al giorno d'oggi sia più sicuro viaggiare su un aereo, rispetto che a bordo di un bus o una macchina. Per una questione di probabilità, infatti, gli incidenti aerei, sono numericamente molti meno rispetto a quelli che coinvolgono mezzi di terra, come auto e bus.

Eppure, quando arriva una notizia, come quella degli scorsi giorni, di un jet Air India precipitato pochi minuti dopo il decollo, un forte sgomento ci porta a domandarci se viaggiare in aereo sia poi davvero così sicuro. Ma soprattutto: mentre da un incidente a terra, le possibilità di sopravvivenza sono molteplici, in volo queste diminuiscono drasticamente. 

Ma andiamo con ordine. Il 12 giugno 2025 il volo 171 di Air India è caduto poco dopo il decollo dall'aeroporto di Ahmedabad, in India. Il velivolo era un Boeing 787 ed è stato diffuso online un video in cui si riprendeva l'aereo lasciare la pista faticando a sollevarsi, rimanendo in basso per poi schiantarsi. 

Secondo le ultime informazioni l'incidente ha causato complessivamente 270 vittime. Il velivolo era diretto a Londra e a bordo c'erano 242 persone, tra cui 169 cittadini indiani, 53 britannici, 7 portoghesi, un canadese e 12 membri dell'equipaggio. La cattiva sorte ha portato l'aereo a schiantarsi contro un edificio dell'ostello universitario del "BJ Medical College", causando 28 vittime tra gli studenti. 

Si tratta di una tragedia di grande entità, che ha turbato profondamente non solo l'India ma tutto il mondo. A farne le spese, a parte le vittime, è la compagna di bandiera indiana Air India, e la ditta costruttrice di aeromobili Boeing, entrambe sotto indagini. Oltre alla cattiva pubblicità, ci saranno sicuramente delle ricadute commerciali. Boeing ad esempio, ha già subito un calo del 10% in borsa. 

Ma cosa è successo esattamente all'aereo in questione e perché non è riuscito correttamente a prendere quota? Le prime ipotesi riguardano il fatto che proprio quel mezzo fosse già compromesso per cattiva manutenzione, ma c'è anche chi parla di un errore umano, in quanto sembra che il pilota abbia iniziato la sua rincorsa in partenza solo da metà pista. C'è chi dice che invece la colpa è da attribuire al carrello non richiusosi correttamente, o di un uccello entrato nel motore o di una contaminazione del carburante. 

C'è chi asserisce invece che proprio questa serie di aerei aveva problemi fin dalla produzione. Difatti nel 2024 un ingegnere aveva denunciato delle problematiche di costruzione, sostenendo che Boeing avesse adottato delle scorciatorie per la costruzione dei suoi modelli 777 e 787 Dreamliner, quest'ultimo coinvolto nell'incidente. Dichiarando che i rischi sarebbero potuti diventare catastrofici con l'invecchiamento dei veicoli. 

Gli esperti però sostengono che in questo momento non è possibile arrivare a conclusioni certe. È stata aperta un'indagine che comprenderà l'esame delle scatole nere per avere un quadro definitivo. 

A parte le indagini, il DGCA, l'ente di controllo aeronautico indiano, ha disposto delle ispezioni a tappeto su tutti i Boeing 787-8 e 787-9 a scopo precauzionale.

Tra ciò che è rimasto dopo l'incidente, oltre ai nunerosi rottami e all'orrore per le ingenti vittime, è stato diffuso anche un drammatico audio del pilota, inviato alla torre di controllo, pochi secondi prima dell'impatto, mentre urla: "Non funziona nulla. Spinta non raggiunta. Precipitiamo. Mayday, Mayday". 

Eppure, in tutto questo caos, una parvenza di miracolo: esiste un sopravvissuto! Seduto nel posto 11A, un passeggero è riuscito ad uscire dall'aeromobile e a scappare dopo che lo stesso aeromobile si è schiantato ed ha preso fuoco, raggiungendo la temperatura di circa 1000 gradi centigradi con l'esplosione del serbatoio.

Riguardo quello che può definirsi un vero e proprio miracolo, sono state fatte diverse supposizioni. Tra le più accreditate il fatto che la posizione dei sedili della fila 11 fosse sopra l'ala, notoriamente una delle parti più robuste degli aeromobili e che, possibilmente, la fortuna ha voluto che proprio il suo sedile fosse accanto l'uscita di emergenza. Non sappiamo se realmente sia stato solo questo a permettere al 40enne Vishwash Kumar Ramesh, cittadino britannico d’origini indiane, a salvarsi.Fortuna o miracolo, la tragedia è stata inevitabile. 

Chiaro è che coloro i quali avessero già paura del volo, probabilmente ci penseranno più volte prima di accomodarsi su di un nuovo aereo. In ogni caso, siamo convinti che il posto 11A diventerà sicuramente tra i più ambiti.

 

 

Giovanni Lombardo

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