Agrigento Capitale della Cultura: occasione da non perdere
Eppure rischia di trasformarsi in un boomerang.
Il concerto dell’Orchestra giovanile Cherubini diretto da Riccardo Muti dinanzi al Tempio della Concordia, in programma per il 7 luglio e la mostra dedicata alle opere dello street artist Banksy dal 4 al 18 dicembre sono solo due degli appuntamenti di Agrigento Capitale della Cultura, occasione unica per la città dei Templi di riscattarsi, per dare un colpo di reni che la proietti – e con lei tutta la Sicilia – nell'Olimpo delle città d'arte per eccellenza.
Eppure, l'occasione rischia di trasformarsi nell'ennesima dimostrazione di inadeguatezza di noi siciliani di elevare noi stessi e la nostra terra; l'ennesima dimostrazione di incuria del bello, atteggiamento che negli anni ci ha fatto perdere molto. Basti pensare proprio alla Valle dei templi e a quando tra le rovine greche svettavano i palazzi.
Per questo, le notizie di oggi dell'abbandono selvaggio di rifiuti nelle spiagge dell'agrigentino – al Caos di Pirandello e a Favara – dovrebbero indignare. Tutti.
Se è vero che Agrigento Capitale italiana della cultura 2025 prova a lasciarsi alle spalle le polemiche, con tanti eventi e richieste di patrocinio, che i visitatori sono in aumento e che nessuno spera di cambiare il volto della città da un giorno all'altro - la kermesse è solo una tappa di una lunga storia che parte dalla tutela e valorizzazione della Valle dei Templi fatta dalla Sovrintendenza negli anni Ottanta - è vero anche che la stessa kermesse potrebbe trasformarsi in un boomerang. Sta a tutti dunque vigilare: alle istituzioni, in primis, ma anche a ogni cittadino.