Violenza sulle donne, dalla Regione siciliana segnali incoraggianti
Oltre un milione per i centri antiviolenza dalla Regione che è anche la prima ad assumere vittime di violenza.
Oltre un milione e mezzo di euro per la gestione dei centri antiviolenza iscritti all'albo regionale o che hanno ottenuto l'autorizzazione al funzionamento. Nel giorno della chiusura del processo per il femminicidio di Sara Campanella, estinto del procedimento in seguito al suicidio dell'unico imputato, arriva la notizia che’ l'assessorato della Famiglia e delle politiche sociali della Regione siciliana ha emanato un decreto, rivolto ai Comuni, per erogare i contributi destinati a coprire i costi sostenuti, o ancora da sostenere, delle strutture nel periodo tra novembre 2024 e ottobre di quest'anno.
Le risorse provengono dalla quota assegnata alla Sicilia dal governo nazionale del Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità. Per accelerare il trasferimento delle somme, l'assessorato ha deciso di avvalersi delle amministrazioni comunali.
Un supporto essenziale – dice l'assessora Nuccia Albano che evidenzia il segnale inequivocabile da parte delle istituzioni di vicinanza alle donne. Considerato che i costi dei centri antiviolenza possono differenziarsi a seconda dell'area geografica e della loro attività – dice ancora la delegata del presidente Schifani - abbiamo ritenuto opportuno acquisire il fabbisogno delle spese relative a un preciso periodo, fermo restando il limite massimo di contributo di 50 mila euro per ciascuna struttura.
Ciascuna amministrazione comunale dovrà presentare un prospetto delle spese redatto dal centro antiviolenza presente sul proprio territorio, così da consentire al dipartimento della Famiglia e delle politiche sociali di procedere al riparto delle somme. I Comuni dovranno trasmettere la documentazione tramite Pec, entro il prossimo 15 ottobre, all’indirizzo: [email protected].
Una buona notizia che si somma a quella, sempre di oggi, che vede la Regione prima in Italia ad assumere, all’interno della propria amministrazione, vittime di violenza che hanno subito deformazioni o sfregi permanenti al viso a causa di aggressioni. L’assessorato regionale della Famiglia e delle politiche sociali ha rilasciato i nulla osta necessari per due donne che avevano presentato domanda a seguito dell'entrata in vigore della normativa.



