Catania, “Città per i Giovani 2025”, ospita il Forum euro mediterraneo sulla transizione energetica
Sono oltre cento i partecipanti, selezionati fra 862 candidature provenienti da 79 Paesi europei e mediterranei.
Catania, designata “Città per i Giovani 2025”, conferma il proprio impegno nel sostenere l’imprenditorialità giovanile e l’innovazione ospitando l’European Youth Energy Forum (EYEF). Oltre cento partecipanti, selezionati fra 862 candidature provenienti da 79 Paesi europei e mediterranei, sono riuniti per discutere di transizione energetica, equità, cooperazione euro-mediterranea e opportunità di carriera nel settore green.
Promosso dall’European Youth Energy Network (EYEN), da IRENA Youth e dal Consiglio Nazionale Giovani, con la collaborazione scientifica di Enel Foundation, il forum è stato inaugurato al Palazzo della Cultura con gli interventi di Noemi Licini e Marco Gervasi (EYEN), Maria Nelli (Enel Foundation) e dell’assessora comunale all’Innovazione tecnologica e Politiche giovanili Viviana Lombardo. Il programma prosegue nei prossimi giorni con incontri, dibattiti, visite a impianti e momenti di networking tra il Palazzo della Cultura e l’Enel Innovation Hub & Lab.
Nel corso della conferenza stampa di presentazione, l’assessora Lombardo, portando i saluti del sindaco Enrico Trantino, ha sottolineato il ruolo di Catania come città dinamica e internazionale, ricca di start-up e di iniziative giovanili, annunciando anche la riqualificazione di un immobile comunale da destinare a hub tecnologico.
Sono intervenuti inoltre Simone Di Stefano, coordinatore del progetto Nict Nact, e i rappresentanti di EYEN, che hanno illustrato la missione del forum: rendere i giovani protagonisti della transizione energetica e capaci di incidere concretamente sulle politiche del settore.
Giunto alla sua quarta edizione, dopo Lisbona, Berlino e Budapest, l’EYEF si pone come spazio di confronto e formazione per una generazione impegnata a costruire un sistema energetico sostenibile e inclusivo. La scelta di Catania e della Sicilia ha un valore simbolico: un ponte naturale tra Europa e Nord Africa.



