Salt Bae e il calo di popolarità

Salt Bae, e la sua personalissima idea di cucina di lusso, è arrivato in Italia. Il macellaio turco diventato famoso sui social diversi anni fà, ha recentemente aperto un ristorante a Milano. Eppure non è tutto oro ciò che luccica.

Nel 2017 Nusret Gokce postò su internet un video nella quale condiva e tagliava una bistecca in un modo teatrale, che diventò istantaneamente ed inaspettatamente virale. Nel giro di pochissimo, da sconosciuto diventa una star dei social e di conseguenza un imprenditore della ristorazione. Istanbul, Mykonos, Abu Dhabi, Londra, inizia ad aprire ristoranti ovunque nel mondo, oggi a Milano. 

Salt Bae, in una manciata di anni è arrivato a guadagnare su Instagram 52 milioni di follower e nel tempo è riuscito ad attirare nei suoi ristoranti, clienti illustri come David Beckham, Cristiano Ronaldo e molti altri.

Servendo piatti esclusivi come bistecche di Wagyu placcate in oro, mettendo in scena cascate di sale e coltelli da taglio infuocati quasi fosse un circense. 

Eppure il suo personaggio inizia a perdere lustro nel 2022. Quando, durante la finale della Coppa del Mondo, lo chef invade il campo interagendo con Lionel Messi, cercando di prendere in mano il trofeo, quasi fosse lui stesso ad averlo vinto. Questo gesto ha molto infastidito i media, i tifosi e anche altri giocatori in campo. 

Con il suo carattere esuberante ed estroverso, Salt ha rubato la scena agli stessi giocatori, e da quel momento, per lui è iniziato un calo di popolarità. Difatti, dopo le tante polemiche, sono circolati diversi video in cui al macellaio, veniva rifiutato l'ingresso ad alcune serate di gala importanti, o veniva formalmente bandito da eventi sportivi.

Tutto ciò ha avuto un fortissimo impatto sulla sua popolilaritá, mostrando come la visibilità immediata, non sempre si traduce in sostenibilità a lungo termine. Infatti, oggi il suo impero è in difficoltà. Per esempio, alcuni dei suoi ristoranti hanno chiuso. Delle sette sedi aperte negli Stati Uniti, ne sono rimaste solo due. Così come in Gran Bretagna, uno dei suoi ristoranti ha segnato una perdita superiore ai 7 milioni di dollari. 

Il marchio è stato svalutato di circa 9 milioni di dollari in America e molti altri mercati non hanno risposto positivamente all'investimento effettuato. Inoltre, alcune location faticano ad ottenere recensioni positive. La sede londinese ad esempio, ha un voto di 2.9 su 5 su TripAdvisor, classificandosi oltre il 14.900 posto tra i locali della città. E su Google abbondano i giudizi ad una stella. Questo perché il servizio e l'atmosfera sono ritenute di bassa qualità e hanno portato molti clienti a definire l'esperienza: "una business lounge senza personalità, dal prezzo elevato, ma dall'esperienza gastronomica povera".

Eppure, ancora Salt crede nel suo potenziale continuando ad aprire ristoranti in giroper il mondo. Purtroppo per lui però, dopo un inizio scoppiettante in cui le code per ottenere un tavolo percorrevano isolati, adesso sono solo un lontano ricordo. 

L'esperienza, a quanto pare, non giustifica il costo elevato. È solo spettacolo fine a se stesso, senza una qualità gastronomica autentica. 

Salt Bae va avanti con decisione, ma prima o poi sarà costretto a fare i conti con una crisi galoppante. 

Giovanni Lombardo

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